Il prezzo del vino spesso ha poco a vedere con la qualitá, con dovute eccezioni.

I vini aromatici, tipo i Cabernet Californiani a me non piacciono, ne mi piacciono i vini superalcolici che fanno adesso e che ti mettono a dormire dopo un bicchiere e che hanno tanto alcohol che non apprezzi il sapore.  Cioè non mi piace nulla di ciò che piace al famoso Parker che ha rovinato il mercato del vino e forzato i Toscani a sviluppare gli odiosi –troppo asciutti–costosissimi Supertuscany, che altro non sono che cercare di fare il vino della California a Firenze.  Roba da chiodi.  Invece a me me piace il Chianti, quello buono, per esempio “Isole e Olena.”

Detto questo, e se avete ancora voglia di leggere dopo che ho criticato il grande esperto Parker, qualche semplice consiglio che si basa sul mio gusto personale e passione per il vino.

Comincerò dai Vini Rossi partendo dal Nord Italia andando fino al sud e citando solo i miei preferiti. Poi farò lo stesso percorso con in vini bianchi.  Cominciamo dal Piemonte che fa i migliori vini italiani e perciò i migliori vini del mondo.

Barbaresco Street Sign

Barbaresco Street sign

Il miglior vino al mondo è il Barbaresco, non ho dubbi in proposito.  Si fa con l’uva “nebbiolo” che si usa anche per fare il Barolo e il Gattinara e altri vini di minore à.  Quello che cambia è il suolo e l’esposizione al sole, e il fiume Tanaro che passa li vicino.  Per esempio di solito l’uva si raccoglie a Barbaresco una settimana prima che a Barolo, che dista pochi km.  Il più famoso e caro è il Barbaresco di Gaja –a cui va il merito di aver fatto diventare il Barbaresco famoso nel mondo, ma sono ugualmente ottimi molti altri.  Quello dei Marchesi di Gresy, specialmente la varietà Camp Gros, è il mio preferito. A un prezzo più ragionevole e sempre eccellenti suggerisco:

  • Ca’ Nova, un Barbaresco eccezionale e anche fra i più economici. Quando lo trovo lo compro sempre. Ci sono molti altri ottimi produttori di Barbaresco che di solito fanno anche ottimi Barolo: Batasiolo, Ceretto, Conterno, Damilano, Giacosa, Grasso, Oddero, Pio Cesare, Rocca, Scavino, Spinetta (quello con la foto del rinnoceronte) e Marchesi di Barolo, che credo sia con Batasiolo sia il più grande produttore nella regione, sono quelli che mi vengono in mente.
  • Produttori del Barbaresco, meritano una menzione particolare. Fanno un Barbaresco ottimo a un prezzo molto ragionevole.  È una cooperativa dove piccoli produttori locali portano le loro uve: meglio vende più guadagnano, perciò portano solo uve buone!  Fra i diversi Barbareschi che “i Produttori” offrono, la Riserva Pora è la mia preferita.  Ne ho circa 10 bottiglie rimaste del 1999 e sono eccezionali.

Il Barolo è più famoso del Barbaresco, probabilmente perchè cresce su un territorio 3 volte più vasto e quindi se ne fa tre volte tanto.  Gli esperti di solito si dividono a metà fra chi dice che il Barbaresco è il miglior vino Italiano e chi sceglie il Barolo.  Io preferisco il Barbaresco, ma ci ho messo tanti anni a decidere.  Vedete un po che ne pensate voi.  Il più famoso Barolo–e il più caro–è quello prodotto da Giacomo Conterno, ne ho 12 bottiglie del 1997 che pagai 40 dollari l’una.  Vedete il prezzo oggi! Il miglior investimento che ho mai fatto!  Ma ora devo berlo!

Quando il Nebbiolo cresce fuori dalla zona di Barolo o Barbaresco o se l’annata non è buona prende il nome di “Langhe”. Ce ne sono di ottimi, e di così così. Poi nel Piemonte più a Nord, il Nebbiolo (che qui per ragioni che non ho mai capito chiamano Spanna) prende il nome di Ghemme in Provincia di Novara, e di Gattinara in provincia di Vercelli e di Carema in Val D’Aosta.  Ghemme e Carema sono vini buoni, il Gattinara è ottimo.

Barbaresco e Barolo.  Quando berli? Dopo più di dieci anni di invecchiamento, e se siete pazienti e fortunati e il tappo regge, meglio 15- 20 anni. Adesso sto bevendo il Barbaresco del 2004 e 2005, ottimo, ma quello del 1996-9 è ancora meglio!  Apritelo 24 ore prima, copritelo con uno straccio e lasciatelo tranquillo. Poi, un’ ora prima di berlo, travasatelo in un decanter.  Se andate al ristorante, chiamate il giorno prima, date la carta di credito e fatevi aprire la bottiglia un giorno prima!  Credetemi fa differenza!  E il Gattinara?  Dopo 8-10 anni poi diventa “vecchio” e un po’ dolce.

Continua…